Alberobello
Informazioni comune di Alberobello.
Regione:
Provincia:
Comune:
CAP:
Prefisso telefonico:
Superfice:
Popolazione:
Sede comune:
-
Puglia
Bari
Alberobello
70011
080
40,34 Kmq
10.870
Piazza Del Popolo 31
Un agglomerato di trulli divenuto Patrimonio dell'Unesco.
La città di Alberobello è unica al mondo per i suoi trulli, abitazioni costruite in pietra a secco e caratterizzate dal bianco della calce delle loro pareti e dal grigio della pietra che ne ricopre i tetti a forma di cono. Il centro abitato si sviluppa su due colline una ad oriente, dove negli anni si è sviluppata la città moderna, ed una ad occidente, dove si sviluppano i rioni Monti e Aia Piccola, che formano la zona monumentale a trullo che nel 1996 è stata riconosciuta dall’U.N.E.S.C.O. Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Il paesaggio agrario de lcomune di Alberobello è caratterizzato da una folta vegetazione di mandorli e ulivi che prospera su un terreno carsico. E' dalle rocce calcaree stratificate che, sin dalla nascita di Alberobello, è stato tratto il materiale per la costruzione, utilizzato per la copertura dei trulli. Degni di nota per la loro particolarità sono il Trullo Sovrano, che è il più grande e l’unico a due piani, i Trulli Siamesi che presentano due cupole affiancate, la Casa D’Amore prima costruzione a calce dopo la fine del dominio feudale.
Nel 1927 sulla sommità del rione Monti venne costruita la chiesa di Sant’Antonio seguendo le linee architettoniche dei trulli con la tipica cupola conica. Le vicende del borgo di Alberobello si intrecciano nella storia con la famiglia Acquaviva D’Aragona, Conti di Conversano, che fino al 1797 ne hanno detenuto il dominio feudale. Furono i conti ad obbligare i coloni, che si erano stanziati nella selva di Alberobello a costruire abitazioni a secco, cioè senza l’utilizzo di malte, in modo da poter essere abbattute con facilità in caso di un’ispezione regia, stratagemma che evitava ai Conti di pagare il tributo al Re di Napoli in seguito alla nascita di un nuovo agglomerato urbano.
Alberobello rimase feudo degli Acquaviva d'Aragona fino al 27 maggio 1797, quando il re Ferdinando IV di Borbone accolse l'istanza degli alberobellesi ed emanò un decreto con il quale elevava il piccolo villaggio a città regia, liberandola dalla servitù feudale. La storia di questi edifici molto particolari è legata a un editto del Regno di Napoli che nel XV secolo sottoponeva ad un tributo ogni nuovo insediamento urbano.
I Coloni dovendo costruire le loro abitazioni solo con l’utilizzo di pietre trovarono nella struttura a base tonda con cupola a cono autoportante, realizzata attraverso cerchi concentrici di pietre sovrapposte una sull’altra, la migliore soluzione.